“Mangiarti di baci, labbra rosse come ciliege, una pelle di pesca…”

Eros e cibo hanno molto in comune. La buona cucina, al pari di un incontro amoroso, ha bisogno dell’attesa, della lentezza, di ripetuti, piccoli assaggi sensoriali, e talvolta fallisce, come può accadere quando si prepara una pietanza. Così a due persone che si svelino reciprocamente, e poco a poco. L’equilibrio è sempre incerto, mai uguale, e si rinnova ogni volta. Quando si parla di cucina afrodisiaca, i chiacchiericci sulla manutenzione gastrica dell’amore si sprecano, riportando improbabili proprietà del peperoncino, delle ostriche e dei letti di rucola sugli appetiti sessuali. L’idea del letto è, forse, per qualcuno propiziatoria. Il web pullula di siti che propongono prodezze sessuali se preparate la cenetta giusta. Il pettegolezzo ha contagiato anche Isabel Allende in “Afrodita”, seppure la sua prosa sia come sempre sensuale e accattivante, poetica e passionale. Ma ai fornelli la scrittrice non è proprio a suo agio, addirittura impacciata, seppure sembri diversamente. Cucina sentimentale, semmai, quella di Isabel, e neppure. Ma al solo pensiero di realizzare quei piatti da gineceo, descritti nel ricettario del suo libro, con la fantasia e l’immaginario ammorbati dall’aglio, dai cipollotti tritati e dalla salsa Worcester (provate a realizzarne qualcuno, come abbiamo fatto noi), l’eros si rifugia sotto ben altre lenzuola, infiacchito dalla digestione lenta e dal reflusso. Un esempio tra i tanti? Le tagliatelle ai carciofi vengono suggerite dall’Allende (pag.301) per rinvigorire gli amanti stanchi: basterà sminuzzare e soffriggere anche dei bei peperoni rossi maturi nella salsina (sic), e mantecare il tutto con del formaggio di capra. Tenete a portata di mano della citrosodina e provate… Bello, tuttavia, il suggerimento di cucinare assieme al partner. Se l’amore è goloso, è il desiderio il vero gourmet.

copyright Vito Frugis, FoodProject: Cotto e sedotto (R) Manifesto della nuova gastronomia erotica