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Aziende Familiari

Come aiutiamo le Aziende familiari

Attraverso un nostro intervento breve e strutturato, possiamo aiutare gli imprenditori nei passaggi generazionali, a migliorare la qualità della comunicazione con i figli che sono o saranno impegnati in futuro nella gestione dell’Azienda, a sciogliere tensioni e conflitti tra soci, accrescendo così le capacità strategiche. Per la gran parte degli imprenditori e dei loro consulenti economico-finanziari, gli affetti costituiscono un aspetto strettamente privato dei protagonisti e marginale nella gestione di un’Azienda di famiglia. Molte dinamiche familiari, se sottovalutate, possono minacciare il successo e la continuità di un’Impresa. La particolarità delle relazioni familiari, l’esercizio dei poteri al loro interno, i conflitti che ne scaturiscono, possono invece incidere fortemente sulla capacità di percepire i gap, i reali fabbisogni aziendali e condizionano le scelte competitive.

Perchè molte Imprese familiari falliscono

Tra i principali comportamenti che nel Family Business possono influenzare negativamente il pensiero strategico, le decisioni economico-finanziarie e le capacità analitiche dell’Azienda, si evidenziano:
• scelte indotte da obblighi di lealtà alla famiglia non elaborati
• utilizzo strumentale di vicende familiari, attuali o pregresse, a giustificazione di modalità di gestione del potere aziendale
• marcata presenza di critiche distruttive e stereotipi; utilizzo del pettegolezzo come veicolo di comunicazione
• incidenza del pregiudizio sulla valutazione delle capacità professionali di un familiare attivo, per quanto si conosce della sua vita privata, censura del dissenso o timore di esprimere pareri dissonanti, a causa di rigidità caratteriali dell’imprenditore
• diffusa circolazione in Azienda delle opinioni di tutti su tutto, indipendentemente da ruoli, esperienza e confini generazionali
• interessi economici differenti tra familiari attivi e passivi, pratiche retributive non correlate all’impegno, alla produttività e con effetti demotivanti sui più capaci
• basso grado di esplicitazione degli obiettivi; assenza di regole certe circa le modalità di accesso in Azienda da parte dei familiari acquisiti, sulla composizione degli Organi collegiali, la valorizzazione del patrimonio
• presenza di teorie cospirative, complicità e/o litigi alimentati da sentimenti di rivalsa tra soci e fratelli; pressioni psicologiche dei diversi rami familiari per ragioni di interesse
• utilizzo dell’ordine di genitura e/o della differenza di genere (maschio-femmina) per la distribuzione degli incarichi, sine merito, e la designazione dell’erede.
L’accettazione di una tale “normalità” di configurazioni cognitive, affettive e relazionali come quelle prime accennate, assume facile valore predittivo di un familythink con gravi ripercussioni sintomatiche.

Tratto da: Vito Frugis, Familythink, copyright 2008 Aurelia edizioni

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    Dott.ssa Cristina Iannuzzi Psicologa Psicoterapeuta individuale e di coppia
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